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Portamenu Quattro Canti a Rubrica Verticale
Portamenu Quattro Canti a Rubrica Verticale
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Quattro Canti – Portamenu in legno a rubrica verticale

Il portamenu in legno Quattro Canti è nato quasi per gioco. Da un’idea di un mio amico che gestisce il ristorante Sicilò TuttiCrudi di Palermo con lo chef pluripremiato Francesco Piparo è nata questa creazione alternativa ai soliti porta menù. Sicilò TuttiCrudi è un locale dove si mangia cucina tipica palermitana rivisitata con l’estro dello Chef Piparo in cucina fresca e salutare. Pietanze a base di pesce e crostacei (principalmente) marinate, crude, al vapore. Tante leccornie accompagnate da ottimi vini selezionati.

Locale piccolo ed accogliente, curato nei minimi particolari, non poteva che richiedere accessori ricercati ed unici. Dalle cassettine porta pane e menage, alle insegne, al tovagliato. Nulla è lasciato a soluzioni dozzinali ma volutamente ricercato e personalizzato. Unico: come la cucina che troverete!

La soluzione del portamenu in legno Quattro Canti

Il portamenu in legno Quattro Canti, quindi, è stata una soluzione alle idee del locale.

Si sfoglia in senso verticale e nella parte bassa ci sono i titoli delle sezioni della cucina del ristorante. Come se fosse una rubrica si prende fra le dita la sezione interessata e si sfoglia. Di per sè la struttura del portamenu in legno è leggera e semplice anche se personalmente avrei adottato un legno di betulla invece del pioppo. I fogli sono fermati da una listella di legno con viti a scomparsa che consentono l’apertura e sostituzione dei singoli fogli. Vista la particolarità del menu e della sua apertura, i fogli sono ulteriormente fissati fra loro con delle spille che sono di fatto quelle che tengono allineati i fogli fra loro (senza le spille i fogli si muoverebbero, in alternativa si potrebbero usare anche dei pezzi di nastro biadesivo fra i fogli stessi). Inoltre ogni foglio è plastificato fronte e retro con plastificazione opaca a freddo che non riflette la luce e consente un’ottima leggibilità.

Il legno, come sempre, è trattato con impregnante (trasparente) per renderlo resistente all’acqua e agli UV.

Con questo portamenu in legno consiglio di usare fogli leggeri da non più di 120 g. Si potrebbero usare anche fogli plastificati ma in questo caso sarebbe opportuno usare fogli patinati leggeri da 80-90 g con plastificazione opaca (è più morbida e leggera della lucida e si piega più facilmente e non riflette la luce, in pratica è quasi invisibile all’occhio). Con queste viti garantisco l’inserimento di 7 fogli da 90 g plastificati fronte/retro oppure 10 fogli 160 g senza plastificazione. In pratica lo spazio utile massimo fra listella e base è di 5 mm circa.

Per la particolarità di questo portamenu i fogli a scaletta massimo che possono realizzarsi sono 7.

I fogli sono tutti di formato personalizzato, bisogna tagliarli in modo perfettamente squadrato e a scalare fra loro, quindi bisogna dotarsi di un’ottima taglierina di precisione a lama rotante per fogli. Io personalmente consiglio quelle a marchio Avery come questa disponibile su ePrice che ha un costo di circa 80 euro oppure su Amazon ad un prezzo simile Avery A3TR Taglierina a Lama Rotante per Ufficio, A3, A3

Per quanto concerne i fori dei fogli consiglio una perforatrice manuale a foro singolo come quella della Rexel 20120041 S120 Perforatore a Pinza a Foro Singolo, Neroche si trova su Amazon per circa 12 euro. E’ molto robusta e personalmente ho forato fino a 10 fogli da 160 g contemporaneamente.

Nel tempo il Quattro Canti l’ho modificato per adattarsi direttamente ai soli fogli A4 senza ritargliarli e fare la scaletta a rubrica. Il risultato è il modello Zisa che si può visionare qui.

I Quattro Canti di Palermo

Piazza del Sole, Piazza Vigliena, Ottagono, Teatro del Sole. Questi alcuni dei nomi riservati al Centro di Palermo. Vicinissimo a Piazza della Vergogna, il punto più centrale dell’antica Palermo. Costruito nel Seicento dal Vicerè spagnolo marchese di Villena. E’ una piazza che fa rimanere d’incanto. Fra statue e opere architettoniche eccezionali si possono ammirare 12 stature disposte su più ordini. Un ordine simboleggia le quattro stagioni, un altro trova spazio per i re spagnoli e un altro ancora le sante vergini protettrici di Palermo (Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant’Oliva e Sant’Agata quest’ultima soppiantata successivamente da Santa Rosalia).

Per chi volesse visitare questo stupefacente ritrovato architettonico, consiglio di recarsi a Palermo nel periodo primaverile per approfittare appieno del fermento dei mercati vicini (Ballarò e Vucciria) e perdersi fra le viuzze degli antichi mestieri.

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